Apprezzato
per la sua flessibilità e intensità
interpretativa, Germano Scurti è attualmente
considerato uno dei migliori interpreti del repertorio
moderno e contemporaneo. Presenta un’immagine
varia e composita del bayan (strumento dalle origini
russe che si è imposto nel panorama classico
contemporaneo come la versione più evoluta
tra i diversi modelli di fisarmonica classica) grazie
ad una articolata offerta timbrico-sonora paragonabile
solo a quelle dell'organo o a quella delle apparecchiature
elettroniche.
Negli
ultimi anni Germano Scurti si è dedicato
all’interpretazione dei nuovi linguaggi musicali,
impegnandosi nella promozione e nello sviluppo nel
mondo della musica contemporanea del bayan russo
attraverso una ricerca costante e un vivo interesse
per quelle produzioni che nascono in collaborazione
diretta con i compositori, tra cui Jonathan Harvey,
Marc Monnnet, Ivan Fedele, Azio Corghi, Alessandro
Solbiati, Javier Torres Maldonado, Luca Mosca, Alessandro
Sbordoni, Mauro Cardi, Ada Gentile, Nicola Sani,
Roberta Vacca, Mauro Porro, Raoul De Smet, Bruno
Strobl.
Svolge
un'intensa attività concertistica sia come
solista sia in formazioni cameristiche. Suoi concerti
sono stati ospitati da: Festival “Printemps
des Arts de Montecarlo”, Teatro La Fenice,
“Duophonie” Scène de musiques
contemporaines - Parigi, Festival di Nuova Consonanza,
Neue Musik Konzerthaus - Klagenfurt, Accademia Filarmonica
Romana, Stockholm New Music, Festival Scelsi, Teatro
Nazionale di Marsiglia, Novurgìa - Milano,
Concerten Zonder Subsidie - Anversa, Festival di
musica contemporanea “Nuovi Spazi Musicali",
Festival De RodePomp - Gent.
A
febbraio 2010 ha eseguito con l'Orchestra Sinfonica
Nazionale della RAI "Sirius", concerto
per bayan e orchestra composto per lui da Alessandro
Sbordoni (commissione Orchestra Sinfonica Nazionale
della RAI, Torino). Ha
inciso per Stradivarius, Rivoalto e Aliamusica records.
Impegnato
anche nell’attività didattica, recentemente
ha pubblicato per la Berben Edizioni il volume Tecnica.
Esercizi per l’uguaglianza, l’indipendenza,
la forza e l’agilità delle dita, primo
libro di un progetto didattico-editoriale a sua
firma che prevede un’opera in tre volumi sulla
tecnica digitale per bayan.
E’
laureato in sociologia ed è dottore di ricerca
in scienze della comunicazione all’Università
degli Studi “La Sapienza” di Roma. Docente
di sociologia dell’arte all'Accademia di Belle
Arti dell'Aquila, ha pubblicato L’identità
mediale degli italiani per Marsilio Editore, Visibilità
e riconoscimento. Ipotesi per una teoria sociale
dei media (Liguori editore), ed è autore
di numerosi saggi e articoli.